C’è troppo rumore e non riesco a sentire, c’è sparso del dolore che mi fa imbestialire, c’è il tempo trascorso e tutto quello che mi ha morso, c’è stata una guerra e chi ne ha avuto l’idea, c’è chi è rimasto a terra e chi vive in apnea, ci sono soldati andati in battaglia e dispersi sul campo al centro del petto hanno un cuore di paglia e ci sono io come pietra di inciampo fredda e dorata perché la storia non va dimenticata. Ci sono parole come frecce scagliate, non tornano indietro e sono ingombranti, ci sono imprecazioni verso tutti i santi ,per quelle un po’ mi dispiace ma è la mia natura di esser pugnace.
C’è il tempo futuro e niente di sicuro se non che c’è un amore profondo dal mio ombelico messo per sempre nel mondo. C’è un lavoro da cambiare fra le scelte più amare e come un uomo da niente mi faccio lasciare lentamente. C’è il tempo del cambiamento ed è questo che vivo ma c’è tanto spavento ed è per questo che scrivo. C’è un corpo da curare perché ricorda che è vietato invecchiare, mangiare bene, fare ginnastica,il segreto per una pelle elastica,combattere la ritenzione, fare tanta pipì contro la cellulite è l’abbicì.
C’è il ritmo incessante per fare ogni cosa, c’è la stanchezza pesante di chi non riposa. C’è un cuore che batte a cui dar retta dice che regna sovrano e se ne sbatte della fretta . C’è un cervello in movimento che del cuore non capisce il tormento. C’è chi a ogni domanda dà una risposta, ci sono io che mi interrogo senza sosta. C’è grande rabbia, c’è chi la scambia per livore beh è un’idea sbagliata nata dalla pigrizia di chi non ha capito il mio senso di giustizia,di chi non conosce il sapore della bile vomitata e anche se non posso più ché la cistifellea mi hanno levata il retrogusto ancora lo sento e del mio rigore non mi pento perché è scudo contro chi mi ha avvelenata, tranquilli ora sono mitridatizzata.
C’è chi vive a Londra e chi sta a Roma, c’è la distanza che fa male come un ematoma, con uno ho abitato l’infanzia nella stessa stanza, con l’altra più di mezza vita ed ogni speranza. C’è un bimbo mai nato che forse ho solo sognato, per gli anniversari ancora ci penso ma in fondo la vita ha avuto il suo senso, e poi ci siamo noi ordinari come due supereroi, c’è un amore adolescente che compie 17 anni e non se li sente .
Ci sono lacrime versate, alcune inutili altre giustificate, ciascuna con il suo peso, le più leggere in fretta si sono asciugate,per le più pesanti il cuore non si è mai arreso. Ci sono due orecchi e una sola bocca c’è che sentire più che parlare mi tocca, ci sono parole antiche che custodisco come si fa a non usarle non capisco, è vero hanno un suono desueto , ma scherzo il mio è un rimprovero tra il serio e il faceto.
C’è il silenzio della notte, il cuscino con cui fare a botte, c’è una giornata da ricominciare, c’è il cane che deve pisciare. C’è la neve e poi la pioggia, c’è la commozione che scende in goccia, come una flebo attaccata al braccio attenua i sintomi del caratteraccio, è una novità tutta colpa dell’età che basta poco o niente per amplificare ciò che si sente.
C’è una risata che tutto scompiglia e come con il vento e c’è chi vi si impiglia, sparge le foglie nel cortile e innervosisce la gente ostile, è una risata portentosa,c’è chi giura sia medicamentosa, c’è chi sa che è una vittoria, perché conosce tutta la storia, c’è chi ancora non ha capito che il vento non può essere impedito.