L’amore che non dico io lo faccio

Ogni giorno,si , come un pagliaccio

Metto il nasone rosso e buffo

Un grande salto e giù mi tuffo

A bomba oppure è meglio a pesce

Alla buona, come mi riesce

Mi butto nella lotta quotidiana

Di sfangarla intera, la settimana

Indosso la tuta dai mille colori

Di pezzi rabberciati sui dolori

E poi le scarpe grosse a scacchi

Ma le mie hanno anche  i tacchi

Dipingo la faccia tutta bianca

Che non si veda l’aria stanca

Il sorriso mia unica espressione

Largo immenso che fa impressione

E sopra tutti i miei mille impicci

Ci sta bene la parrucca con i ricci

Una regolata alle bretelle

Agganciatevi, si va, bimbe belle

Da ultimo aggiungo il papillon

Che al vento suona come un carillon

E la melodia quella  vi resta in testa

Perché noi insieme  siamo in festa

L’amore che non dico io lo faccio

Ogni giorno,si , come un pagliaccio

Tiro fuori un fiore che spruzza

Lo uso per quelli della pagliuzza

che la cercano negli occhi miei

con la penna gli unisco tutti i nei

ma l’inchiostro è quello simpatico

non resta traccia, è emblematico

mi invento giochi di palloncini

li regalo tutti ma non ai bambini

li dono a chi non vola da un pezzo

a chi alla leggerezza non è avvezzo

e poi cammino strana, tutta storta

voi ridete e io sono contorta

voi ridete e allora funziona

questa mamma strana e buffona

che aveva già nel suo destino

di esser nata l’anno di Sbirulino

di aver nascosto con il fondotinta

una lacrima, che no, non è mai finta

di aver sempre un po’ di paura

di amarvi forte, senza misura.

 

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