Non fa niente, non fa niente, non ti sei fatta niente. Adesso vieni qui e finisci quello che hai iniziato, un foglio dopo l’altro, un numero alla volta, salva il file, chiudi il file, apri il file. Non fa niente- dai la cera togli la cera– leggi la mail rispondi alla mail, ti chiedono di verificare e tu verifica, ti chiedono se hai presentato la scadenza in modo corretto rispondi che hai presentato in modo corretto. La scadenza. E la tua faccia. Sempre. Ma non fa niente, non fa niente non ti sei fatta niente.
Hai dimenticato l’acqua, non hai più acqua in ufficio, non fa niente, non succede niente, non fa niente anche se devi bere almeno due litri, hai i sassolini nei reni lo sai, bevi, sciogli, fai pipì, ma non fa niente- dai la cera togli la cera– berrai più tardi e recuperi, tu recuperi sempre lo sai, non fa niente e non piangere che perdi acqua e l’hai finita e l’hai dimenticata e devi bere mica piangere, non fa niente, non ti sei fatta niente.
Devi sbrigarti un po’ adesso perché oggi pomeriggio devi portare Cri dal dentista per il controllo mensile, devi trovare parcheggio, al massimo lei inizia a salire e tu arrivi, non fa niente, lo sa che deve salutare quando entra e dire buongiorno e poi anche tu dirai buongiorno, oh si è cresciuta tanto quest’estate? Trova? Non lo so io ce l’ho sempre davanti non mi rendo conto. Si assomiglia al papà, è vero, si ce le siamo proprio divise, lei come il papà e la piccola come me, oh si, il Trentino è una meraviglia, ci siamo ricaricati, lunghe passeggiate e buon cibo, si va bene segno undici ottobre- dai la cera togli la cera– non fa niente, non ti sei fatta niente.
Non fa niente, non fa niente, non ti sei fatta niente, domani le porti al cinema, viene anche Ale con sua madre, prima bisogna andare dall’ottico per scegliere gli occhiali di Cri, è astigmatica con una punta di miopia, si, come suo padre,non fa niente, lo sai da quando te l’hanno attaccata al mento avvolta in un telo argentato come un pesce nella stagnola, sporca e bagnata, non fa niente, l’avete fatta insieme e lei te lo ricorda ogni giorno, adesso deve mettere gli occhiali, toglie l’apparecchio e mette gli occhiali, taglia i capelli, lei tanto, la sorella poco, ritira i libri, fodera i libri, etichetta i libri, iscrivila a Karate, si pago l’annuale, rispondi al telefono all’istruttore, si tutto bene, certo che c’è alla gara il 21, stasera non si allena perché le hanno messo le gocce negli occhi, si l’oculista, ha fastidio ma non fa niente, passa, passa sempre, passa tutto, sai deve mettere gli occhiali però la corregge solo al 90% perché l’occhio non si accomodi, si dice così- dai la cera togli la cera– non fa niente, non ti sei fatta niente.
Devi rimettere la suoneria alle chat di classe, è tempo. Non fa niente se arriveranno 27 messaggi con scritto grazie. O 27 messaggi con scritto buon inizio. Non fa niente, non ti sei fatta niente, non rispondere, non scrivere, non prendere un badile per rompere i denti al 90% delle madri solo perché non si accomodino sul dance floor dei cazzi tuoi che girano sempre, non fa niente, non ti sei fatta niente, saluta, ciao, ben trovata, che bello si riparte, non fa niente, pensa al 10% che faresti accomodare volentieri per un caffè, una risata, un come stai vero, detto per davvero, una risposta che ti interessa sentire. Non fa niente, non ti sei fatta niente, si comincia, cominci sempre lo sai, zaini in macchina, zaini giù dalla macchina, compra la colla, tieni da parte una ricarica blu della pilot, la borsa del tennis, gli occhialini per la piscina-dai la cera togli la cera– non fa niente, non ti sei fatta niente.
Non fa niente, non fa niente, e non piangere che non risolvi niente e poi non ti sei fatta niente, non piangere piccola mia, da quanto tempo non ti chiamano così, ti ci hanno mai chiamata, no, mi sa di no, niente indulgenze, niente pianti senza motivo e nemmeno con motivo che piangere non serve a niente, piccola mia, non ti sei fatta niente eppure piangi, piangi, piangi tutto questo niente che non fa niente, che non ti ha fatto niente, piangi questo niente perché non è successo niente dove forse poteva succedere qualcosa, piangi tutto il niente intorno, allora piangi, piangi, piccola mia e lasciati dire piccola mia anche se ti fa piangere ancora di più, anche se te lo dici da sola, proprio perché te lo dici da sola, anche se davvero non è successo niente perché la tua vita è sempre qui, quella che sai- dai la cera togli la cera– allora piangi se proprio vuoi, se proprio devi, piangi e passa la mano aperta dal naso alle orecchie, un tergicristallo montato all’incontrario, togli gli occhiali che viene meglio, togli gli occhiali e scomoda gli occhi, piangi e bagna i fogli, piangi e cancella i numeri, uno dopo l’altro, chiudi il file senza salvarlo, piangi, piangi e non rispondere alle mail, non leggerle nemmeno, piangi, piangi piccola mia che non fa niente, non fa niente.
Letto tutto d’un fiato! ❤
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Grazie!!
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Massima solidarietà, anche al badile.
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hai uno stile che prende, ossessivo, incalzante eppure sempre sotto controllo.
ml
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